A volte, tagliare i rami secchi rappresenta l’unica soluzione possibile.
Te ne accorgi quando i rami continuano a crescere, ma non tutti sono verdi. La linfa, tuttavia, deve continuare a nutrire la pianta nelle sue parti vive e morte e questo è un enorme dispendio di energia. Per questo motivo, il contadino deve potare ogni tanto le sue piante.
Noi esseri umani, al contrario, abbiamo l’abitudine di tenere in piedi reazioni ormai esaurite, legami non più accettabili o modi di pensare sorpassati. Ci portiamo dietro le nostre zavorre insensate. Che ci creano ansia e tormento. Ma non importa. Non ci importa perché, in fondo, abbiamo paura di rinnovarci. Temiamo il cambiamento, che ci sembra un baratro, un ostacolo insuperabile.
Ma è indispensabile farlo. Tagliare i rami secchi ci farà star meglio. Inutile nasconderlo. Sarà un po’ come scrollarsi la polvere di dosso e sentirsi più leggeri. Una volta presa la decisione, non dobbiamo tornare indietro. Non dobbiamo più tornare sui nostri passi. All’inizio, veder cadere quei rami secchi sarà doloroso, ma ci sentiremo più leggeri.
Io di rami secchi, ultimamente, ne ho collezionati parecchi: è giunta anche per me l’ora di una bella pulizia…
Di solito, i rami secchi si tagliano in primavera, in questa stagione che, dalle mie parti si fa ancora desiderare.
Per me primavera è sinonimo di fragole, uno dei frutti che amo di più. E quindi, se la primavera fuori tarda ad arrivare, noi la portiamo in tavola, anzi a colazione, con un dolce poco dolce, un pane, che poi pane non è, perchè non ha lievito di birra. Ho deciso di dargli un nome inglese, che fa più fashion 😉 e quindi, ecco il mio Strawberry Coconut Bread:
Fragole e cocco, si sa, è un connubio perfetto. Come potete vedere, l’aspetto di questo Strawberry Coconut Bread è rustico, e questo grazie all’impiego di farina integrale e zucchero non raffinato, nello specifico, farina di sorgo e sciroppo di acero. Il risultato è un “pane” morbido, profumato e a basso indice glicemico, che potrete gustare al naturale, oppure accompagnato da marmellata biologica senza zuccheri aggiunti. Il cuore morbido e dolce delle fragole vi sorprenderà!
Ora vi lascio alla ricetta dello Strawberry Cononut Bread senza glutine, senza lattosio e senza zuccheri raffinati…perchè Senza è buono!
Strawberry Coconut Bread
Cosa serve?
- 140 grammi di farina di sorgo integrale (oppure 70 grammi di farina di riso e 70 grammi di farina di sorgo, entrambi integrali)
- 60 grammi di farina di cocco
- 3 uova biologiche
- 80 grammi di sciroppo di acero bio (potete sostituirlo con agave o miele, ma in quest’ultimo caso, l’indice glicemico sarà maggiore)
- 30 ml di olio
- 8 grammi di polvere lievitante biologica già dosata e composta da cremor tartaro e bicarbonato
- 200 grammi di fragole fresche (possibilmente biologiche)
*In caso di celiachia, tutti gli ingredienti a rischio di contaminazione devono essere certificati senza glutine
Come si fa?
Lavate le fragole velocemente sotto l’acqua corrente, eliminate la parte verde e asciugatele delicatamente con un canovaccio pulito. Mettetele in frigo.
Per l’impasto dello Strawberry coconut bread
Rompete le uova bio in una ciotola ampia. Se avete la planetaria (ma vanno bene anche le fruste elettriche) montatele per qualche minuto insieme allo sciroppo di acero, fino ad ottenere un composto spumoso e leggero. Unite l’olio e continuate a montare. A questo punto, Abbandonate fruste elettriche o planetaria e, aiutandovi con un cucchiaio di legno, aggiungete la farina setacciata con la polvere lievitante e mescolate con movimenti dall’alto verso il basso. Il composto sarà morbido, ma non liquido.
Accendete il forno e regolatelo a una temperatura di 180 gradi.
A questo punto, versate metà impasto in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno (o spennellato con olio).
Riprendete le fragole, tagliatele velocemente a fettine e disponetele sopra all’impasto. Coprite completamente le fragole con il rimanente composto e infornate lo Strawberry Coconut Bread per 35-40 minuti. Controllate la cottura con uno stecchino.
Estraete o Strawberry Coconut Bread dal forno e lasciatelo raffreddare. Disponetelo su un piatto e decorate a piacere.
Io ho decorato con fragole fresche e cocco grattugiato.
10 commenti
Bellissimo Leti ,e chissà che buono!
Non potevi essere la mia vicina di casa?
Grazie Mary!! Magari essere vicine di casa! Sarebbe troppo bello 🙂 Un abbraccio, Leti
Non sai quanto mi ritrovo nelle tue parole…non è sempre facile riuscire a fare questa “potatura” alle volte è indispensabile per rinascere più forte che mai 🙂
Il tuo dolce è perfettamente nelle mie corde (ti eri accorta che anch’io sono fragola addicted??) e mi chiedevo proprio se lo sciroppo d’acero fosse adatto a dolcificare i dolci..in una volta mi hai doppiamente accontentata ^_^
Grazie carissima <3 sì mi sono accorta di questa ulteriore passione che ci accomuna: vado letteralmente matta per le fragole, farei follie! Lo sciroppo di acero (come il miele) è perfetto per dolcificare anche prodotti da forno, è ovvio che con la cottura perde una parte delle sue proprietà, ma noi ci accontentiamo ugualmente 🙂 Un abbraccio grande grande
Ciao cara, le tue proposte dolci sono sempre una sorpresa! Il connubio da te proposto deve essere veramente una delizia da provarr al più presto!!!! Volevo chiederti, però, come poter sostituire la farina di sorgo. Inoltre approfitto per dirti che ultimamente ho fatto una crostata con la tua ricetta che prevede solo farina di riso e la pasta mi è venuta troppo sabbiosa, forse avrei dovuto aggiungere un uovo, perché su 500gr di farina avevo messo solo un uovo, ma sono leggermente intollerante alle uova così ho aggiunto un cuccjio di amidydi mais come legante e della farina di castagne e poi l hp fatto ripodare un hiorno intero in frigo. Il risultato è stato ottimo anche se è cmq un po’ difficile stendere questa pasta ed inoltre, dopo dfornata, drve essere benffredda x toglierla dallo stampo xche è delicatissima. Consigli? Altra cosa:ma sul tuo dito non c è la funzione ricerca? Inoltre, non c è il menu con indce alfabetico o tematico, tipo biscotti, torte, pixze etc? Io non sono riuscita a trovarli ma attendo tue xche magari non ho saputo vedere. Ciao e a presto, grazie in anticipo x la risposta e salutami la tua sorellina xxx
Ciao Antonia! Grazie! Per quanto riguarda la farina di sorgo, puoi sostituirla in toto con farina di riso integrale. Per quanto riguarda la frolla, vista la tua intolleranza, va benissimo amido do mais e farina di castagne, che hanno sicuramente aiutato ad unire il composto, altrimenti, potresti provare a sostituire ogni uovo con 60 grammi di purea di mele o di carote lesse. Per 500 grammi di farina, metterei 3 uova, quindi basterà moltiplicare il composto (ma ti consiglio la prima volta di provare con piccole dosi). E poi, puoi inserire nell’impasto 8-10 grammi di xantano, una polvere naturale che ti aiuterà a dare maggiore elasticità all’impasto. Ovviamente, il risultato sarà una frolla molto delicata perchè non contiene uova, quindi l’unico consiglio che posso darti è quello di utilizzare carta da forno e aiutarti con quella per estrarre più facilmente la crostata dalla teglia.
Per quanto riguarda il blog, c’è il tasto “cerca”: lo trovi lateralmente a destra sotto i simboli senza glutine, senza latte…
Altrimenti, puoi consultare la pagina “tutte le ricette” che trovi in alto, nel menu generale: c’è la divisione ricette senza glutine e senza latte e ricette vegan e senza glutine. Qui vengono classificate le ricette dolci (crostate e biscotti- torte morbide) e ricette salate.
Grazie a te, fammi sapere! E…la mia sorellina ricambia i saluti! 🙂 Leti
Scusami, nel post precedente ho scritto dito anziché sito! Che ridere!!! Volevo aggiungere che secondo me le fragole realmente biologiche non esistono. Se mi sbaglio buon x tutti ma un mio amico coltivatore mi diceva che sono un frutto talmente delicato e attaccabile dai parassiti che è impossibile non metterci nulla. Inoltre, biologico non vuol dire che non vengono usati prodotti chimici, ma in misura inferiore e controllata. Secondo me, se si vogliono prodotti genuini al 100per 100bisogna rifornirsi da un contadino fi fiducia che abbia un orto di dimensioni non commerciali oppure farsi un orticello proprio. Mia mamma coltiva qualcosina e ti assicuro che con il clima pazzerrllo e i parassiti è abbastanza difficile portarea termine le coltivazioni. Ciao a presto
Certo Antonia, è sempre consigliabile riferirsi a un contadino di fiducia. Poi, se abbiamo un nostro orticello, ancora meglio 🙂 Un abbraccio, Leti
Ahahahahah inglese fa più fashion proprio!! Hai ragione comunque. Un pane molto particolare e goloso direi.Eh si cara Leti, i rami secchi vanno assolutamente eliminati, altrimenti la pianta ne risente. E ricordati che se non sei felice non puoi donare felicità … come dire; se la pianta soffre, non potrà essere forte e rigogliosa come dovrebbe. Buona serata tesoro
Grazie Terry 😉 e grazie per il tuo dolcissimo e prezioso pensiero… Ti abbraccio forte forte, Leti