Non parlo spesso della mia città, ma sono nata e cresciuta a Pescara, provincia abruzzese che ha dato i natali anche a uno dei più grandi poeti italiani, Gabriele D’annunzio. E che c’entra Gabriele d’Annunzio con la cucina? Se su Google cerchi “Gabriele d’Annunzio Parrozzo abruzzese”, troverai molti risultati.
Continua con la lettura per scoprirne il perchè.
Parrozzo abruzzese senza glutine
Gabriele d’Annunzio e il Parrozzo, dunque. Devi sapere che il poeta conosceva Luigi D’amico, titolare di una pasticceria molto famosa della città, il quale nel 1920 si ispirò al “pane rozzo”, cibo contadino per eccellenza per creare un dolce.
Il pane rozzo era la pagnotta a base di granturco dalla forma semisferica e dal colore giallo, cotta nel forno a legna. Era il pranzo dei contadini, quindi faceva parte della tradizione povera. Era il cibo più semplice che si trasformò nel dolce diventato simbolo della città di Pescara, il Parrozzo. E il primo ad assaggiarlo fu proprio Gabriele d’Annunzio, che rimase talmente colpito dalla bontà da dedicare a questo dolce un sonetto in dialetto.
Come è fatto il Parrozzo abruzzese? D’Amico, prendendo spunto dalla pagnotta sia a livello di forma, sia di consistenza che di colore, sfornò un dolce a base di:
- semolino (ovvero una farina più rozza rispetto al classico frumento, proprio per ricordare il pane rozzo)
- farina di mandorle
- Aurum (un liquore tipico pescarese)
- scorza di limone
- uova montate.
Il dolce, dalla forma di semisfera, venne ricoperto di glassa al cioccolato. Un vero tripudio di sapori.
E’ bello scoprire la storia che c’è dietro a un dolce, non trovi?
E si tratta di un dolce che di per sè nasce già senza lattosio e senza latticini (come molti dolci della tradizione abruzzese).
Tuttavia, contiene glutine.
Ho già preparato e condiviso sul blog la mia versione del Parrozzo senza glutine.
In quel caso, ho seguito la ricetta originale, trovando una soluzione per quanto riguarda il semolino. So che esiste il semolino di riso, ma non sempre si trova, quindi ho trovato un’altra alternativa, per altro molto valida. Non si rimpiange affatto la versione con il glutine, il parrozzo senza glutine è davvero buonissimo.
Ma se avessi problemi con le uova? Se volessi preparare un Parrozzo vegan senza glutine?
Ho provato e condivido con te oggi questa versione.
Al posto delle uova troverai farina di ceci e farina di semi di lino, per conferire struttura e addensare l’impasto di un dolce in cui la farina di mandorle è protagonista. Queste sono
Per preparare il Parrozzo vegan senza glutine, è indispensabile montare la bevanda vegetale con le fruste elettriche. Questo trucchetto è importante, per ottenere la giusta consistenza del dolce, che dovrà essere morbido.
Ho pensato di aggiungere anche della farina di mais, che ha conferito al Parrozzo abruzzese un bel colore.
Come dolcificante, ho scelto lo zucchero di cocco, ma nelle note troverai le sostituzioni. Infine, lievito e aromi: scorza di arancia, di limone e vaniglia.
Per tradizione, inoltre, si usano 2-3 mandorle amare, un po’ difficili da trovare. Al massimo, omettile, perchè comunque il dolce sarà molto profumato.
Una volta pronto, l’impasto va cotto in uno stampo a semisfera o a cupola, ma se non lo avessi a disposizione, puoi usare uno stampo classico da torta da 18 centimetri.
E, come copertura, una glassa al cioccolato che resta bella lucina con la tecnica del temperaggio veloce.
Ora ti lascio alla ricetta del Parrozzo abruzzese senza glutine e vegan…perchè Senza è buono 🙂
Parrozzo senza glutine vegan
Dosi per uno stampo a cupola da 18 cm (oppure per uno stampo rotondo da 18 cm)
Ingredienti
100 g di mandorle con la buccia
2-3 mandorle amare (facoltative)
50 g di farina di ceci
30 g di farina di mais finissima
70 g di zucchero di cocco integrale
10 g di farina di semi di lino (opzionale) oppure 2 g di guar in polvere o 20 g di sostituto dell’uovo, ovvero miscela pronta che simula il potere addensante dell’uovo
50 g di olio
150 g di bevanda vegetale (soia o mandorle)
1/2 bustina di lievito per dolci
scorza di arancia non trattata
scorza di limone non trattato
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
Per decorare:
1/2 cucchiaio di olio di cocco o di riso
150 g di cioccolato fondente
Procedimento
Versa le mandorle e le mandorle amare nel mixer, aggiungi lo zucchero di cocco e frulla tutto finemente.
Lascia tostare in padella la farina di ceci a fiamma bassissima per 10 minuti.
Versa in una ciotola la bevanda vegetale e inizia a montarlo con le fruste elettriche. Dopo un po’, aggiungi l’olio a filo e continua a montare. Aggiungi la scorza degli agrumi non trattati, la vaniglia in polvere, farina di mandorle finissima con lo zucchero, la farina di ceci, la farina di mais finissima, la farina di semi di lino e il lievito e continua a montare con le fruste elettriche. Dovrai ottenere un composto denso, non liquido, quindi, se l’impasto fosse troppo secco, aggiungi ancora 30-50 g di bevanda vegetale, altrimenti va bene così.
Versa il composto nello stampo cosparso di burro di soia e cuoci in forno caldo preriscaldato a 170 gradi per 20-25 minuti (tempi indicativi, perchè dipendono dal proprio forno). Vale la prova stecchino.
Lascia raffreddare.
Nel frattempo, fai fondere a bagnomaria il cioccolato fondente con l’olio di riso o di cocco, prelevandone 40 grammi dal totale. Quando sarà fuso, aggiungi anche i 40 grammi rimanenti tritati e mescola delicatamente. Otterrai una glassa lucida.
Glassa il parrozzo e lascia rassodare.
Consigli e sostituzioni
Al posto dello zucchero di cocco, usa l’eritritolo o lo zucchero di canna integrale. Non usare dolcificanti liquidi, perchè altererebbero la consistenza dell’impasto.
La farina di semi di lino è consigliata, per migliorare la consistenza del dolce che non contiene glutine ed è a base di farine naturali. In pratica sostituisce l’uovo. Se non volessi utilizzarla, puoi sostituirla con il guar in polvere, un addensante naturale.