Anche oggi vi propongo una ricetta dolce. Questa volta, però, si tratta di un dolce della tradizione.
Se conoscete un po’ il mio blog, sapete che sono abruzzese. Ho già realizzato e pubblicato ricette della mia terra, che di solito si gustano a Natale: il celebre Parrozzo, amato da Gabriele D’Annunzio, poeta nato a Pescara e i mostaccioli, dolci a base di mosto e ricoperti di cioccolato.
In generale, i dolci abruzzesi sono a base di mandorle e cioccolato, contengono ingredienti semplici come uova, farina e, a volte, olio. Da noi non esistono dolci a base di burro, non solo perchè quest’ultimo non fa parte dei nostri sapori, ma anche perchè il nostro olio è speciale…ovviamente, senza nulla togliere alle altre Regioni… ma fatemi essere orgogliosa della mia per un attimo 😉 Si tratta di un ingrediente al quale teniamo molto, un po’ come il vino, altro prodotto per il quale siamo “famosi” 🙂 (e su questi argomenti, dovrei scrivere un post a parte!) …insomma, come ogni meravigliosa Regione d’Italia, abbiamo le nostre eccellenze e possiamo godere, da un lato, di paesaggi montani, dove la natura è selvaggia e bella da mozzare il fiato, con boschi misteriosi e ricchi di fascino, dall’altro di paesaggi marini, con una spiaggia sconfinata e un mare che ogni estate è meta di turisti.
Il dolce di oggi, come vi dicevo, fa parte della nostra storia. Risale addirittura al Trecento, quando il Duca di Acquaviva iniziò a regnare ad Atri, città abruzzese in provincia di Teramo. All’arrivo del nobile, che secondo le voci, aveva un carattere difficile, i cittadini gli offrirono un dolce che chiamavano “pizza di mandorle”, composta da ingredienti semplici. Ebbene, il Duca ne rimase così conquistato, che ordinò di poterlo gustare ogni giorno. Da allora venne, appunto, chiamato Pan Ducale (o Panducale). In seguito, nel 1800, quando il cioccolato fece il suo ingresso in Europa, venne aggiunto anche questo ingrediente alla ricetta originale, per esaltarne il sapore.
Il Pan Ducale, attualmente, è prodotto da un’azienda omonima, a gestione familiare, che ha aperto i battenti a partire dal 1960, grazie a Pasquale d’Amario.
Come ogni dolce della tradizione, ogni famiglia ha la sua ricetta. Io ho chiesto ad amici originari di Atri: sotto troverete gli ingredienti originali e, tra parentesi, le mie modifiche. Ovviamente, la mia versione è senza glutine, con farine naturali, senza zuccheri raffinati ed è in versione mini:
Con la ricetta del Pan Ducale, partecipo alla sesta raccolta- dedicata ai dolci tipici delle regioni italiane- di Camilla, blogger de La Cascata dei sapori in collaborazione con Antocrea: le ringrazio entrambe di cuore per questo “tuffo” nella storia e perchè, con questa scusa, mi hanno permesso di parlare dell’Abbruzzo 🙂
Ora vi lascio alla ricetta del Pan Ducale in versione mini, rivisitato da me senza glutine, una ricetta che è anche naturalmente senza latticini e adatta a celiaci e intolleranti… perchè Senza è buono!
Mini Pan Ducale senza glutine e senza latticini
Cosa mi serve?
La ricetta originale prevede l’uso di uno stampo per plumcake, quindi se scegliete questa soluzione, raddoppiate gli ingredienti. Con queste dosi io ho realizzato 9 mini Pan Ducale:
- 100 gr di farina (io ho messo 50 gr di farina di riso finissima, 25 gr di farina di sorgo, che potete sostituire con farina di grano saraceno, 25 gr di fecola)
- mezza bustina di polvere lievitante già dosata, composta di cremor tartaro e bicarbonato
- 100 gr di zucchero (per me 50 gr di zucchero di cocco integrale)
- scorza grattugiata di arancia biologica
- 3 uova
- 50 gr di mandorle non spellate
- 25 gr di cedro candito (io non l’ho messo)
- 50 gr di cioccolato fondente di buona qualità (per me senza tracce di latte)
- un pizzico di cannella
*In caso di celiachia, gli ingredienti a rischio di contaminazione devono essere certificati senza glutine
Come si fa?
Tritate grossolanamente al coltello (o con un mix) le mandorle, il cioccolato fondente e il cedro.
Separate i tuorli dagli albumi. In una ciotola montate i rossi con lo zucchero per almeno 10 minuti, aiutandovi con le fruste elettriche o con una planetaria. Unite le farine setacciate con la polvere lievitante, la cannella e la scorza di arancia, con movimenti dall’alto verso il basso, per non smontare il composto. Aggiungete anche le mandorle, il cioccolato e il cedro.
Montate gli albumi a neve fermissima e uniteli, pochi cucchiai alla volta, all’impasto, mescolando sempre allo stesso modo. Versate il composto nei pirottini e lasciate cuocere i mini Pan Ducale a 180 gradi (forno preriscaldato) per 20-25 minuti. Se scegliete di realizzare un dolce unico, dopo aver raddoppiato gli ingredienti, cuocete per almeno 40 minuti e fate la prova stecchino per controllare la cottura. Lasciate raffreddare e servite il Pan Ducale accompagnato da un buon tè caldo.
6 commenti
E’ un dolce che non ho mai avuto il piacere di assaggiare, ma che è noto per la sua bontà. Tu come sempre ne hai fatta una versione più sana e naturale, ottima e in questa taglia mini è ancora più sfiziosa! Amica mia la prima volta che sarò da te voglio proprio assaggiarla! un abbraccio
Grazie amica mia 🙂 ti preparerò anche questi dolcetti, promesso! Baci
Ohhh! Io che sono nordica non ne avevo mai sentito parlare… Ahimè! Mi piace la tua versione “salutista” che regala comunque un dolcetto davvero sfizioso. Grazie per il tuffo nella storia della tua terra. Brava Leti, un abbraccio. Fra
Grazie a te Francesca! 🙂 è un dolce davvero semplice, con ingredienti genuini e sani! Un abbraccio, Leti
Adoro queste ricette della tradizione e questa in particolare ha fatto breccia nel mio cuore..complimenti!
Grazie zia Consu…non immagini quanto mi facciano piacere le tue parole 🙂 Un abbraccio, Leti