Il cibo unisce le persone, le avvicina come poche cose in questa vita riescono a fare. È una sorta di magia che si realizza, ogni volta che ci sediamo intorno a un tavolo. Ma anche ogni volta che prepariamo ricette collegate al ricordo di chi non c’è più. In quell’istante, è come se, alle nostre spalle, appaia quella persona cara, di cui sentiamo una mancanza incolmabile. Chiudendo per un istante gli occhi, percepiamo la sua presenza e forse riusciamo anche ad abbozzare un sorriso, perchè ci rendiamo conto che questa persona non è andata via completamente, è nel nostro cuore e lì rimarrà. Per sempre.
Il cibo ha un sapore speciale che ci rimanda al passato. Soprattutto durante le feste.
Natale stesso è sinonimo di tradizione, di famiglia, di ricordi. Ma anche di dolci fatti in casa, di ricette tipiche.
L’altra settimana vi ho presentato i torcinelli, dolci fritti della mia Regione, che ho appositamente trasformato per voi senza glutine e senza lattosio. Oggi è la volta delle ferratelle, o pizzelle, dette anche neole.
Sono particolarmente legata a questo dolce, perchè ha fatto parte della mia infanzia costantemente e mi ha accompagnato fino agli anni dell’università.
Ricordo ancora quando una delle mie due nonne prendeva il ferro per prepararle. Metteva insieme uova, farina, zucchero e olio e versava la pastella ottenuta sulla piastra calda. Era una ricetta tramandata da sua madre, che l’aveva ricevuta, a sua volta, da sua madre. E io spesso, da bambina, mi fermavo quasi ipnotizzata a osservarla. Il profumo di queste cialde cotte invadeva la cucina. Era profumo di buono. Profumo di casa. Profumo di famiglia.
Nonna le riempiva con la marmellata d’uva, detta anche scrucchiata, un prodotto tipico abruzzese, a base di uva Montepulciano, la più diffusa nelle nostre zone. E si chiama così perchè gli acini vanno schiacciati a mano. Una marmellata buonissima, che viene usata spesso nei dolci abruzzesi, addizionata a noci, mandorle e cioccolato fondente.
Ma torniamo alle ferratelle: perchè si chiamano così?
Le ferratelle: origini e storia
C’è tutta una storia dietro a queste cialde composte da ingredienti semplici: solo farina, uova, zucchero e olio e un ripieno di marmellata d’uva o nocciolata.
Il loro nome, Ferratelle, si deve al ferro utilizzato per cuocerle: realizzato dai fabbri, sin dal Settecento, da un lato riproduceva lo stemma della famiglia di appartenenza e faceva parte della dote delle ragazze non ancora sposate. Questo attrezzo pesantissimo veniva posto direttamente sul fornello: dopo aver preparato l’impasto, quest’ultimo andava adagiato sul ferro caldo, che veniva chiuso. La tradizione vuole che le ferratelle venissero cotte un lato per il tempo di un’Ave Maria, l’altro per il tempo di un Padre Nostro.
Insomma, si trattava di dolci “matrimoniali”, offerti a coloro che si recavano a casa della sposa, per vedere la sua dote esposta. Con il passare del tempo, queste cialde vennero preparate anche per altre occasioni, ad esempio per Natale.
Come tutte le ricette di famiglia, non esiste una sola versione: variano non solo le spezie utilizzate ma anche ingredienti, ad esempio in alcune zone si aggiunge all’impasto il mosto cotto.
Nonna non aveva dosi precise: Faccio a occhio, senza bilancia, mi diceva. Eppure, erano sempre uguali, perfette. Croccanti al punto giusto. Lei spesso metteva nell’impasto anche l’anice, ma c’è chi le aromatizza con limone, o vaniglia o cannella.
Fino a qualche anno fa, il ferro si trovava nei mercatini della zona… oggi il mestiere del fabbro sta, ahimè, scomparendo. Attualmente, si trovano ferri elettrici (molto più pratici) che riescono a fare il loro lavoro egregiamente, senza dover per forza recitare preghiere…
La mia ricetta per voi: le ferratelle senza glutine
Anche in questo caso, ho trasformato per voi la ricetta della mia nonnina in una versione gluten free.
Quelle che vedete in foto sono preparate con sciroppo di acero e farina di teff integrale, ma ho sperimentato anche con altre farine naturali, come quella di riso o quella di grano saraceno: in ogni caso, vengono bene.
Come vi dicevo, le dosi sono a occhio, come spesso accade nelle ricette di famiglia. Come realizzare la pastella perfetta per le neole senza glutine? Semplice: non deve essere troppo densa nè troppo liquida.
In ogni caso, credo che questo impasto si adatti perfettamente anche alla piastra per waffle, quindi se non avete il ferro delle ferratelle, provate ugualmente: otterrete delle cialde più alte e soffici, ma ugualmente buone.
Un’ultima nota sulla ricetta: nonna metteva insieme tutti gli ingredienti e poi li sbatteva per bene con una frusta. Io ho dovuto necessariamente modificare il procedimento, a causa delle nostre “care” farine naturalmente senza glutine. Ho pensato di montare uova e zucchero con le fruste: in questo modo le neole vengono proprio buone.
Ma prima di lasciarvi alla ricetta delle ferratelle senza glutine, voglio farvi gli auguri di Natale: sono auguri sinceri, a voi che mi leggete in silenzio, a voi che passate un istante e che mi lasciate un commento… in qualche modo, fate parte della mia vita, per questo vi auguro di festeggiare questa ricorrenza in un clima di serenità e di vera pace.
Ora basta chiacchiere, vi lascio alla ricetta delle ferratelle senza glutine e senza latticini, adatte a celiaci e intolleranti a frumento, latte, soia e lievito…perchè Senza è buono 😀
Ferratelle senza glutine
Ingredienti:
- 2 uova biologiche medie
- 4 cucchiai di zucchero di canna integrale, o zucchero di cocco, o concentrato di dattero, o miele (ho provato con tutti i dolcificanti e vanno bene!)
- 4 cucchiai di olio di riso o di mais bio, o di olio evo delicato
- scorza grattugiata di limone, o anice, o cannella in polvere, o vaniglia
- farina di riso o di grano saraceno o di sorgo o di teff quanto basta per ottenere un impasto abbastanza sostenuto (circa 8-9 cucchiai)**
- un cucchiaino di polvere lievitante già dosata e composta da cremor tartaro e bicarbonato (io utilizzo quella Decorì Lo Conte che è senza glutine e biologica)
Per farcire:
- marmellata fatta in casa di uva, o di ciliegie o di albicocche
- oppure crema di nocciole
*in caso di celiachia, tutti gli ingredienti devono essere certificati senza glutine
Procedimento
Per l’impasto delle ferratelle senza glutine: rompete le uova in una ciotola, aggiungete il dolcificante scelto e montate con le fruste elettriche per un paio di minuti, fino ad ottenere un composto spumoso. Unite l’olio e montate ancora. Infine, aggiungete la farina setacciata con la polvere lievitante e l’aroma scelta e mescolate con le fruste elettriche per qualche istante.
L’impasto che dovrete ottenere non sarà nè troppo denso nè troppo liquido.Deve scendere dal cucchiaio senza difficoltà. Nel caso fosse troppo liquido, aggiungete ancora farina, ma un cucchiaio alla volta. Ungete la piastra con un cucchiaino di olio, collegatela alla corrente e fatela scaldare. Quando avrà raggiunto la giusta temperatura, iniziate a versare un paio di mestoli di impasto, chiudete il ferro e lasciate cuocere le ferratelle senza glutine per almeno un minuto. Con una forchetta, estraete le ferratelle senza glutine già cotte e procedete così, fino ad esaurimento del composto. Farcite a piacere. Si mantengono fragranti per parecchi giorni. Buon Natale a tutti!
**varianti: potete aggiungere all’impasto, insieme alla farina scelta, qualche cucchiaio di cacao magro oppure di caffè solubile o di polvere di carrubba (sostituto del cacao)
8 commenti
Hai ragione, il cibo unisce e non fa dimenticare..spesso basta un profumo per riportare alla memoria splendide emozioni. L’amore per i propri cari resta dentro di noi anche quando loro fisicamente non ci sono più..
Buona Natale <3
Esatto Consuelo… le persone care che non ci sono più rimarranno dentro il nostro cuore, per sempre <3 un abbraccio grandissimo e buon Natale anche a te!
che belle sono!! bravissima e dolce Leti!! tesoro, auguro a te e alla tua famiglia un mondo di bene, che questo Natale, nonostante tutto, sia sereno e che il 2016 sia pieno di gioie per voi! bacioni grandi
Grazie carissima! <3 ricambio gli auguri con affetto... un po' di serenità per noi, certo, non guasterebbe! Un abbraccio grandissimo!
Queste sì le conosco molto bene e mi piacciono da morire!!! Non le ho mai fatte ma le compro in una panetteria dove le fanno veramente squisite. Anche a me ricordano la miua nonna speciale, non perché le facesse ( non era nemmeno abruzzese) ma perché ne era molto ghiotta anche lei, quindi oltre ad essere buone rappresentano un ricordo dolce e caro.
La tua versione senza glutine è spettacolare!!
Tanti auguri di buon Natale!
Cara dolce Luna… ti mando un abbraccio grandissimo <3 quanti bei ricordi grazie al cibo... e quanta nostalgia di momenti che non torneranno...ma noi li custodiamo nel cuore! Grazie per i complimenti e buon Natale anche a te!
Buonanotte ma hai ancora un tuo blog volevo chiederti delle ricette particolari sono molto golosa ma haime devo fare una benedetta dieta ho un disturbo reflusso gastroesofageo e sto facendo, o cercando di fare la dieta del gruppo sanguigno quindi senza glutine senza latticini senza dolci mi puoi aiutare?
Sì certo che ho un mio blog, dall’anno scorso si è trasferito qui 😉 Io non seguo quella dieta, nè la conosco in modo approfondito, ma so che certi cibi non sono concessi, come anche certi abbinamenti: molto dipende dal tuo gruppo sanguigno. Puoi dare dare un’occhiata alle mie ricette oppure ti consiglio di trovare blog specifici sull’argomento, che propongono ricette appositamente studiate per chi segue quella dieta.
Un abbraccio